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Josephine Foster


Torna in Italia la sirena del folk americano per presentare i brani del suo tredicesimo album, intitolato "Domestic Sphere", pubblicato sull'ottima Fire Records e co-prodotto da Daniel Blumberg. Uno dei suoi lavori più avventurosi di sempre, che giustamente l'etichetta definisce nel comunicato stampa "musica liturgica per una casa inquieta, basata sul fatto che tutto è musica e che la nostra vita quotidiana è una pratica sacra e intrinsecamente creativa". Il disco si compone di stralunate folk songs perse nel loro mondo, imperniate sulla chitarra elettrica, sulla voce da soprano unica e ammaliante - marchio di fabbrica - di Josephine, e infarcite di field recordings, suoni della natura e registrazioni che sembrano provenire da una dimensione aliena. Un album magico e austero, flebile, delicato e commovente; una "liturgia laica che", come scrive Rockerilla "unisce misticamente passato e presente, uomo e natura"

"La miglior voce del prewar folk? Personalmente non ho dubbi. Non solo: di quel brulicante calderone di nomi che negli ultimi anni ha costretto a rimettere indietro le lancette degli orologi del rock underground americano a me pare anche la miglior penna e l'interprete più matura...". Stefano Isidoro Bianchi Blow Up 

Ondarock su Faithful Fairy Harmony (del 2018): "Ogni album di Josephine Foster è uno scrigno ricco di tesori smarriti [...]. Un disco che non solo si candida tra le cose più affascinanti dell’anno che si sta consumando, ma anche come una dichiarazione d’autenticità artistica, la cui forza in un’era di mistificazione culturale e intellettuale suona come uno schiaffo alla mediocrità che imperversa nell’enorme calderone della musica fruibile sulle piattaforme di streaming" (8/10)

BIOGRAFIA
Cantante, autrice e multistrumentista originaria del Colorado (a lungo residente in Andalusia, dove ancora oggi fa spesso ritorno), un passato di studi lirici abbandonati in favore di un approccio meno accademico (e che tuttavia le hanno lasciato l'impostazione vocale da soprano che è ormai marchio di fabbrica dei suoi dischi), Josephine Foster è la punta di diamante di quel movimento di riscoperta del folk cha ha caratterizzato la produzione discografica indipendente degli ultimi quindici anni. Nel suo caso, però, faticheremmo a cercare mode, hype o "freakerie" costruite ad arte: la sua è una voce tanto singolare e autonoma, tanto unica e fuori dal coro, tanto vera ed emotiva, da sfuggire ad etichette, classificazioni e collocazioni in una qualche “scena” o "tendenza". Ogni suo disco è una coraggiosa operazione di spostamento dal precedente, in una pratica musicale volta alla progressiva eliminazione dei confini tra musica colta e tradizione popolare: blues primitivo e canti degli Appalachi, folk acido e fado portoghese, fiabe per bambini e lieder tedeschi in salsa psichedelica; memorabile il suo incontro con l'universo poetico di Emily Dickinson, musicato con una grazia e una magia che hanno del miracoloso (Graphic As A Star), e molto coraggioso quello con le "canciones poulares espanoles" scritte e raccolte, in piena resistenza antifranchista, da Federico Garcia Lorca (Anda Jaleo), nel quale la nostra si è anche misurata con la lingua spagnola (forte della sua esperienza di vita in Andalusia). Per dirla ancora con Stefano Isidoro Bianchi "ogni disco che degna della sua voce è un approdo, una spiaggia, una terra completamente vergine. Con ogni disco supera il precedente e se stessa, in una gara che vede unici perdenti noi che ascoltiamo".
Domestic Sphere è il tredicesimo disco in studio di Josephine Foster. 
LIVE:
08/10/23 Provaglio d'Iseo (BS) @ Madonna del Corno ore 11 (inSPIRA. Lungo La Via delle Sorelle)
19/10/23 Milano @ Teatro Linguaggicreativi
20/10/23 Firenze @ Circolo Progresso
21/10/23 Bologna @ Grabinsky Point

28/02/19 Foligno @ Spazio Zut
01/03/19 Roma @ Angelo Mai
02/03/19 Firenze @ Circolo Progresso
03/03/19 San Ginesio (MC) @ Klang
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ultimo aggiornamento: 18/03/2024 10:56:32
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