Tour di presentazione del nuovo disco solista del chitarrista e compositore Stefano Pilia uscito a maggio sull'ottima Die Schachtel.
Già dal titolo "In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni" celebre indovinello in forma palindroma dall’origine incerta ma dal fascino innegabile - da Debord agli Einstürzende Neubauten, in molti ne sono rimasti affascinati - l'album rimanda a un'idea simmetrica e speculare. I due lati del vinile contengono ognuno tre tracce e sono speculari e simmetrici sia per modalità operative che per sviluppo del materiale, con la traccia conclusiva che armonicamente rimanda alla prima conferendo ciclicità al tutto. A questo impianto Pilia aggiunge una ulteriore stratificazione di matrice esoterica che va a toccare il discorso narrativo e poetico dell’album, descritto dal proprio autore come «il racconto di una ‘caduta’ nel mondo o più in generale del manifestarsi dentro ad un processo e il suo consumarsi», in cui convivono riferimenti e rimandi più o meno diretti al daimon di Hillman, alla Commedia di Dante, a Omero e l’Odissea (in particolare l’evocazione dei morti detta Nekyia), a Jung, all’influenza di compositori rinascimentali come Giovanni Pierluigi de Palestrina e quant’altri. Il tutto, fatta eccezione per il contributo di Rodrigo D’Erasmo (Afterhours) al violino e di David Grubbs (Codeine, Gastr del Sol, The Red Krayola) al piano, rispettivamente in Sirena + e Melusina +, le due tracce conclusive dei rispettivi lati, con il solo uso della chitarra elettrica.
L’album è stato composto e registrato da Stefano Pilia presso BlindSun, Bologna; il mastering è opera di Giuseppe Ielasi mentre Bruno Stucchi è l’autore dello splendido artwork.
Stefano Pilia è un chitarrista e compositore elettroacustico nato a Genova. Il suo lavoro prende corpo a partire dalla pratica esecutiva strumentale e attorno ai processi di registrazione e produzione. Attraverso l’indagine delle proprietà sinestetiche del suono, delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e la memoria ha portato avanti una ricerca sempre tesa all'esperienza sonora come possibilità di indagine filosofica e creativa.
Oltre alla produzione solista, e’ tra i fondatori del gruppo 3/4HadBeenEliminated, sintesi tra improvvisazione, composizione elettroacustica e sensibilità avantrock. Suona, collabora e compone in duo con Massimo Pupillo, con ZU, con il quartetto psichedelico In Zaire, con David Grubbs e Andrea Belfi nel BGP trio , nel "Sogno del Marinaio" con il leggendario Mike Watt al basso e Paolo Mongardi alla batteria, con ZU93 progetto speciale di ZU con David Tibet, e con la chitarrista Alessandra Novaga. Dal 2008 al 2016 è stato parte dei Massimo Volume, dal 2012 chitarrista della stella del Mali Rokia Traoré e dal 2015 parte degli Afterhours.
Ha lavorato frequentemente per la realizzazione del suono (sia live che su supporto) per produzioni teatrali, reading, film, installazioni e video arte (Gianluigi Toccafondo, Angela Bullock, Zimmerfrei, Nico Vascellari, Edoardo Gabbriellini, Homemovies, Wuming, Emidio Clementi ).
Ha collaborato con artisti e musicisti come Katia e Marielle Labeque, John Parish, Phill Niblock, Oren Ambarchi, Marina Rosenfeld, Valerio Tricoli, Z'ev, Black Forest Black Sea, Rhys Chatam, Starfuckers, David Maranha, Damo Suzuki, Manuel Mota, Giuseppe Ielasi, Julia Kent e molti altri. Ha pubblicato oltre 40 lavori discografici con numerose etichette italiane ed estere (Nonesuch, Die-Schachtel, Presto?!, Drag City, Bluechopstick, Hapna, LastVisibleDog, Sedimental, Soleilmoon, 8mm, Black Truffle, ...)